La vita è un dono

mista, tela, 2024

Disponibile

L’opera “La vita è un dono” si presenta come una composizione monocromatica in cui il rosso intenso, quasi ossessivo, avvolge l’intera superficie della tela. Ciò che immediatamente colpisce l’osservatore non è solo la scelta cromatica, ma l’intensità materica dell’intervento pittorico: la superficie non è liscia, ma stratificata, increspata, come se la pittura stessa fosse carne, tessuto vivo. L’opera si inserisce idealmente nella tradizione informale europea del secondo dopoguerra, rievocando in particolare le poetiche del corpo di artisti come Alberto Burri o il gesto di Lucio Fontana, ma se ne distacca per la sua intensa carica viscerale.

Il rosso, spesso simbolo di passione, vita, sangue o dolore, assume qui un significato ambivalente. Non si tratta di un rosso celebrativo, bensì un rosso che ferisce e si lascia ferire: lacerazioni e increspature sulla superficie suggeriscono un’azione violenta, quasi chirurgica, come se l’artista avesse inciso o strappato qualcosa alla tela. La materia si fa significato, e la tela diventa un corpo da interrogare. Le ombre e le profondità create dalle fenditure generano un senso di inquietudine, amplificato dalla monocromia che costringe l’occhio a interrogare la superficie oltre l’apparenza.

Il titolo dell’opera, “La vita è un dono”, introduce una tensione dialettica fortissima con l’immagine. Dove ci si aspetterebbe celebrazione o armonia, troviamo piuttosto sofferenza, trauma, o forse una nascita. La fenditura centrale, più scura e profonda, può essere letta metaforicamente come una vulva o una ferita, rimandando tanto al mistero della nascita quanto alla vulnerabilità dell’esistenza. In questo senso, l’opera sembra gridare un monito: il dono della vita è inscindibile dalla sua fragilità e dalla sua carne.

“La vita è un dono” è un’opera che parla attraverso il silenzio della materia e la violenza del gesto. Non si offre facilmente allo sguardo, né concede letture semplici. È un’opera che interpella, che chiede al fruitore di sostare, di avvicinarsi, di leggere la pelle della pittura come si legge quella di un essere vivente. In un’epoca dominata dalla leggerezza dell’immagine digitale, quest’opera ci ricorda che l’arte può ancora essere corpo, sangue, carne, e soprattutto domanda.

Informazioni generali

  • Categoria: Pittura

  • Eseguita il: 2024

Informazioni tecniche

  • Misure: 40 cm x 40 cm x 2 cm
  • Tecnica: mista
  • Stile: astratto
  • Supporto: tela

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: si

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA213432
  • Archiviata il: 03/05/2024

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