Paesaggio onirico

Aquerello, carta, 2024

L’opera "Paesaggio onirico" si presenta come un’acquarello dallo stile espressivamente evocativo, in cui la realtà si dissolve nei flussi emotivi del colore. L’autore sceglie una tavolozza vivace, dominata da toni caldi e brillanti — rossi, gialli e verdi — che si fondono tra loro con fluidità, quasi a suggerire una visione sfumata tra sogno e memoria.

Due costruzioni centrali, forse case rurali, emergono appena dal paesaggio, sfocate nei contorni e immerse in un’atmosfera rarefatta. Questa scelta compositiva sottolinea l’intento onirico: ciò che vediamo non è tanto un luogo preciso, ma un ricordo emotivo, una sensazione che prende forma attraverso l’acqua e il pigmento. L’orizzonte è vago, indefinito, mentre la prospettiva viene sacrificata a favore di un’immediatezza sensoriale.

Il cielo, protagonista quasi assoluto, si accende di luce con ampie campiture di giallo, blu e verde, attraversate da segni bianchi e liberi che evocano energia o vento. Al centro, un’esplosione di rosa e rosso suggerisce un tramonto, un sogno che si dissolve, oppure un turbamento interiore.

Dal punto di vista tecnico, la padronanza dell’acquarello è evidente: l’artista gioca con le velature, sfrutta le trasparenze e i flussi d’acqua per creare un effetto vibrante e dinamico. Anche l’uso del bianco, lasciato in riserva o tracciato con gesto deciso, contribuisce a creare profondità e movimento.

"Paesaggio onirico" è un’opera che privilegia l’impressione sull'osservatore più che la narrazione. È un invito a lasciarsi trasportare in un mondo interiore fatto di luce, emozione e dissolvenza. Un paesaggio della mente, più che della geografia, in cui lo spettatore può riconoscere un frammento del proprio sogno.

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