Ritorneremo a guardare il cielo

mista, 2024

Quest'opera si distingue per il suo uso espressivo del colore e della materia. Il blu, profondo e vibrante, domina interamente la composizione, evocando una sensazione di infinito e trascendenza. Il monocromo non è piatto, ma si anima attraverso una superficie testurizzata che suggerisce movimento e tridimensionalità, quasi fosse una rappresentazione astratta di un paesaggio, una superficie lunare o un fondale marino.

Dal punto di vista tecnico, la superficie materica aggiunge un elemento di tattilità e di dinamismo, contrastando con l'uniformità cromatica e creando giochi di luce e ombra che arricchiscono la profondità visiva

Questa opera potrebbe essere letta come una riflessione sull'immaterialità, sull'infinito o sulla trascendenza spirituale. Il blu è spesso associato alla meditazione, alla calma e all'infinito, concetti che qui emergono con forza.

In sintesi, si tratta di un lavoro che, pur nella sua apparente semplicità, comunica un forte impatto emotivo e concettuale. L'uso del colore come soggetto principale e l'interazione tra luce e texture invitano lo spettatore a un'esperienza visiva e sensoriale profonda, in cui la materia e l'immateriale si fondono in un'unica visione.

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