Senza titolo

mista, 2025

Questa opera si presenta come un lavoro materico di grande impatto visivo, in cui l'artista sembra voler esplorare la relazione tra forma, materia e colore attraverso una composizione astratta e fortemente tridimensionale. 

L'opera si distingue per un uso espressivo e quasi scultoreo della materia pittorica. L'artista adotta tecniche miste che includono rilievi, increspature di tessuti o materiali plastici inglobati nella superficie, strati di pigmento denso e strutture tattili. La combinazione di questi elementi suggerisce una volontà di superare il limite bidimensionale della tela, avvicinandosi alla pittura oggetto, cara ad artisti come Alberto Burri o Enrico Castellani.

La palette cromatica è dominata da toni freddi e intensi: il blu, il turchese e il verde smeraldo si fondono e si scontrano creando un forte dinamismo visivo. Il colore non è solo applicato, ma modellato, come fosse un elemento vivo e organico. La luce riflessa sulle superfici lucide e satinate amplifica l'effetto sensoriale dell’opera, evocando atmosfere marine, abissi, o anche immagini aliene e sconosciute. Questa ambiguità apre lo spazio alla libera interpretazione, coinvolgendo lo spettatore in una dimensione quasi onirica o subacquea.

Formalmente, l'opera si articola attorno a un gioco di linee curve e contorni irregolari, che sembrano suggerire un movimento interno. Vi è un forte contrasto tra zone più lisce e zone riccamente testurizzate. La parte centrale, che ricorda una forma organica avvolta su sé stessa, può evocare immagini del corpo, del grembo, o di un embrione: una forma potenzialmente germinativa, che sembra contenere un'energia latente. A destra, una forma circolare in rilievo con un punto centrale potrebbe suggerire un occhio, un nucleo, un centro gravitazionale.

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