Commento alla mostra "Esuberanze cromatiche " del Maestro dott. Giacomo Aula
Ho visitato Esuberanze Cromatiche nel pomeriggio di Martedì 14 Dicembre, all'ultimo piano in alto, di villa Lanzara a Sarno. È bassa l'arte di Lorenzo Basile, perché è di indole semplice e parla a tutti, partendo dal popolo. La Della Porta per questo avrebbe potuto scegliere un sotterraneo, una cantina o garage per queste opere. Ma è alta, altissima invece nel messaggio, quindi non sarebbe bastato un grattacielo, la sommità del Vesuvio o ancora una torre della televisione per ospitarla dato che il messaggio di Basile è puro. Si, purissimo. E tale purezza affonda in quanto di più autentico ci possa essere, il colore vivo. Lorenzo usa la scelta cromatica come la punta di una matita in tenera grafite 3B. La sua linea è l'accostamento di almeno tre tinte: come in armonia della musica due note non fanno un accordo vero ma solo un bicordo, così in esuberanza basiliana è l'incontro di tre almeno, che fa personaggio. Racconta storie. Presenta forme. Introduce -timide per lo scenario imponente- esili figure umane nelle cui vene non scorre sangue ma rosso carminio, verde smeraldo o blu cobalto. In Lorenzo Basile vedo oggi due filoni e mezzo, che qui accenno per poi ulteriormente investigare. Essi sono, in ordine di apparizione cronologica: il sole di Mezzogiorno, la lieve tristezza dell'oscurità e in aggiunta -non raggiunge giustamente la dignità di terzo periodo- i guizzi impertinenti e aspramente disturbatori, che arricchiscono sì ma perdono sempre la risibile battaglia con una forza interiore -serena per davvero- che pervade l'opera di Basile, suo malgrado, anche quando è preoccupato. La Sua Opera lo fa essere -sempre- positivo, dolce, lievemente lieto. Uomo del popolo. Arte (alta) per il popolo.
Giacomo Aula [Musicista jazz]
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