Luminosi notturni - Armoniose antitesi nell’opera pittorica di Lorenzo Basile
"...La pittura dell’artista è sempre manifestazione dell’animo, interprete incisiva del cuore vivo e vibrante della vita, nel suo svolgersi, nel suo pulsare quotidiano, ergo, tale novella idea, stilistica e concettuale, si configura non solo congeniale all’ispirazione originaria, ma, anche e soprattutto, quale ulteriore, approfondita analisi della realtà e della sua essenza. Il linguaggio pittorico, espressione profonda del sentire dell’artista, è vicino ad una nuova soluzione che abbraccia alcuni fondamentali dettami dell’Astrattismo e altri assunti dell’Informale, con risultati inediti e fortemente evocativi. Tale definizione, però, appare molto più complessa, dal momento che l’opera di Lorenzo Basile predilige un Astrattismo lirico, nel quale prevale la funzione significativa e simbolica del colore, - come accade nell’Espressionismo, avanguardia ampliamente discussa dall’artista nella sua precedente produzione -, ma anche le istanze di quello geometrico ove l’uso dei colori primari, giallo, rosso e blu, ricerca e ottiene un forte impatto visivo di stilizzazione e immediatezza dei contenuti. Altresì, non si può non parlare anche d’ispirazione Informale poiché, egli, è ben consapevole che, precipua in essa, è il coinvolgimento dell’arte attraverso l’esistenza, l’artista agisce e si pone in relazione con la realtà liberandosi da schemi convenzionali e figurativi: regna una volontà gestuale di colori e dripping non presagibile, intensa raffigurazione caratterizzata dall’ irripetibilità..Nascono, così, ventisei opere che inneggiano al valore della rinascita, del nuovo inizio, che presentano i valori del coraggio, della tenacia e della possibilità come imprescindibili: In attesa del nuovo sole, La gioia del risveglio, Luce, Ai primi bagliori dell’alba, Aurora, C’è una luce oltre la gabbia, Rinascita dopo il fango attraverso sapienti, spesso accesi, accostamenti cromatici, sono desiderio e auspicio, soggetti pittorici memori delle sofferenze che l’indifferenza umana, verso il prossimo e l’ambiente, infligge crudelmente. Sono opere improntate al motto Post fata resurgo, l’araba fenice diviene araldo ed emblema di nuovi voli, slanci sconosciuti e inattesi viaggi salvifici. Altre tele sono amara riflessione sulle spietate contraddizioni del nostro tempo: Cutro, Inferno climatico, Riscaldamento della Terra, Bomba d’acqua, Fangosa trincea, illustrano una realtà contemporanea dolorosa e inesorabile, che sostituisce l’apatia al fervore, il disinteresse alla passione, la freddezza alla pietà, l’ignoranza alla conoscenza. In questa appassionata disamina, l’artista ci guida, altresì, su sentieri che travalicano la dicotomia luce/oscurità, per entrare in una dimensione diversa, più ancora personale, intima e spirituale, nella quale i temi dell’importanza della condivisione, della forza della partecipazione, della tenerezza del ricordo, sono espressi con trasporto e sincerità: Memorie di stagioni, Reminescenze, Stelle cadenti, L’abbraccio, Trascendenze, divengono narrazioni iconografiche nelle quali l’osservatore si abbandona piacevolmente, scoprendone, a poco a poco, l’incanto. In questa danza di antitesi, - concettuali, coloristiche, iconografiche -, magicamente l’armonia prende il sopravvento, in nome di una convinta e persuasa partecipazione alle molteplici, differenti, mutevoli sfaccettature della vita, nella quale ognuno è, sicuramente, protagonista."
prof. Antonella Nigro [critica d'arte]
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